A Mattina Live per parlare di cultura e disabilità da un’altra prospettiva

Liccardo luisa Sociologi pe ril sociale

Il mio intervento a Mattina Live su Canale 8 come portavoce dell’Associazione Sociologi per il Sociale

Quando mi hanno invitata a Mattina Live su Canale 8 per parlare dell’Associazione Sociologi per il Sociale, ho detto sì senza pensarci troppo. Poi, poco prima della diretta, ho sentito tutta la responsabilità.
Perché parlare di sociale in televisione, oggi, è una possibilità da non sprecare.
Soprattutto se quello che fai non ha nulla di spettacolare, ma ha tutto a che fare con il quotidiano, con l’ascolto e con le piccole trasformazioni che nascono dal confronto.

Sociologi per il sociale, l’associazione che valorizza la diversità

Siamo attivi da ottobre 2024. Siamo una realtà giovane, anche come spirito.
Non ci limitiamo a un approccio accademico. Ci muoviamo con una prospettiva multidisciplinare: nel gruppo ci sono sociologi, psicologi, artisti, registi, imprenditori.
Questo mix ci permette di osservare la società da angolazioni diverse. Crediamo nel valore delle differenze. E ci piace lavorare con chi ha voglia di sporcarsi le mani e ancora voglia di credere nel futuro.

Cosa facciamo?

Partecapiamo a bandi, organizziamo eventi e portiamo avanti progetti che mettono al centro le persone.
Tra le attività:

  • Percorsi formativi, anche su temi come l’autostima
  • Lungometraggi e iniziative legate al racconto del sociale
  • Mostre e premi letterari
  • Incontri culturali e dibattiti, per stimolare riflessione, confronto, scambio

In ogni iniziativa cerchiamo di non restare in superficie.
Come durante la premiazione a Giovanna di Francia, autrice di un libro ambientato nel carcere femminile.
All’evento è intervenuta anche Nanà, ex detenuta, che ha collaborato alla stesura del libro.
Ci ha raccontato una cosa che non dimenticherò facilmente:

“Io ho capito che è vita anche in carcere. Non dovevo aspettare di uscire per iniziare a vivere.”

Questa frase ha cambiato il tono della sala. Tutti, in silenzio, abbiamo capito che non era un evento come gli altri.

Giustizia e responsabilità

Abbiamo premiato anche Antonio Salvati, magistrato e autore del romanzo Zimzum. Giudici riluttanti.
Nel suo libro si riflette sul ruolo della tecnologia nella giustizia: cosa succede se a decidere non sono più le persone, ma le macchine?
Un tema attuale, discusso da più voci durante la premiazione. Lo stesso autore ha scoperto sfumature nuove del suo testo, ascoltando gli altri. E questo è un po’ il nostro metodo: mettere insieme letture diverse per capire meglio la realtà.

Disabilità: una questione che riguarda tutti

Gran parte del nostro impegno va in questa direzione.
Non parliamo di “integrazione”. Parliamo di partecipazione.
La disabilità non è qualcosa che riguarda una minoranza.
Riguarda tutti.
Perché la vita è fragile, e può cambiare in qualsiasi momento.
Perché ognuno ha bisogno di essere riconosciuto, non compatito.

Noi parliamo di normalizzazione della disabilità. Non è una parola fredda.
Vuol dire trattare le persone disabili come parte attiva della società.
Non “speciali”, non “diversi”. Persone. Con desideri, capacità, storie.
Serve raccontarle in modo naturale, senza filtri forzati o toni pietosi.

Come fa Lello Marangio, sceneggiatore che affronta il tema con leggerezza e umanità. Senza scavalcare la persona.

Le barriere non sono solo architettoniche

L’inclusione passa anche da qui, certo. Ma il punto è culturale.
Serve cambiare prospettiva.
Mettersi nei panni dell’altro, senza pensare sempre dal nostro punto di vista.
Solo così si capiscono davvero i bisogni.
E si passa dalle parole ai fatti.

Un progetto a cui teniamo molto

Presto saremo parte di un’iniziativa che coinvolge una nave sequestrata, rimessa a nuovo da un imprenditore sociale.
Diventerà accessibile. Ospiterà un’area ristoro gestita da ragazzi con la sindrome di Down.
E, cosa ancora più bella, permetterà a persone con disabilità di andare in mare, anche in acqua, grazie al supporto di operatori qualificati.
Non è una cosa da poco. È qualcosa che mancava. E che, finalmente, sta per accadere. A Napoli, dove tutto questo prenderà forma.

Il nostro messaggio è semplice

La diversità arricchisce. Non va nascosta. Va riconosciuta.
E prendersi cura di chi è più fragile non è un atto di bontà
È un modo per migliorare la qualità della vita di tutti.

Luisa Liccardo portavoce Sociologi per il Sociale

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