Come applicare la SEO su LinkedIn

Linkedin su Seo

LinkedIn è molto più di un social network. Per professionisti e aziende è uno spazio in cui costruire relazioni, rafforzare la propria reputazione e creare nuove opportunità. Ma con milioni di utenti attivi, come si fa a emergere?

La risposta è applicare la SEO su LinkedIn.

Molti pensano alla SEO solo in relazione a Google, ma anche LinkedIn ha un proprio motore di ricerca. Ottimizzare il profilo e i contenuti significa aumentare la probabilità di essere trovati dalle persone giuste, sia all’interno della piattaforma sia nei risultati di ricerca su Google.

Qual è il primo passaggio svolto dall’algoritmo di LinkedIn dopo la pubblicazione del post?

Dopo la pubblicazione di un post su LinkedIn, l’algoritmo esegue una serie di passaggi per determinare la visibilità del contenuto. Inizialmente, il post viene sottoposto a un filtro automatizzato che ne valuta la qualità, classificandolo come “spam”, “bassa qualità” o “contenuto di qualità”. Successivamente, l’algoritmo analizza la rapidità e l’entità delle interazioni ricevute, come “mi piace”, commenti e condivisioni, nelle prime ore dalla pubblicazione. Un coinvolgimento tempestivo e significativo può aumentare la portata del post, facendolo apparire nei feed di un numero maggiore di utenti.

Va precisato che l’algoritmo di LinkedIn lavora in modo diverso rispetto a quello di Google. Mentre Google utilizza un sistema semantico per interpretare il significato delle ricerche, LinkedIn si basa principalmente su parole chiave, titoli, descrizioni e altri parametri strutturali. Non analizza l’intento di ricerca dell’utente, ma classifica i risultati in base alla corrispondenza testuale e all’attività dell’account.

Ciò significa che la scelta delle keyword e la loro distribuzione nei contenuti hanno un ruolo molto importante nel migliorare la posizione del proprio profilo nei risultati di ricerca. Ogni elemento, dalla sezione “Informazioni” ai post pubblicati, concorre alla visibilità e all’autorevolezza dell’account. Ottimizzare queste sezioni permette di aumentare le possibilità di essere trovati dal pubblico giusto.

Quali sono le sezioni da ottimizzare su LinkedIn

LinkedIn è il luogo in cui i professionisti si connettono, cercano collaborazioni e valutano nuovi partner di lavoro. Avere un profilo non è sufficiente se non viene strutturato nel modo giusto. Un profilo completo, con le informazioni ben organizzate, aumenta la possibilità di essere trovati dalle persone giuste e di accedere a nuove opportunità.

Molti pensano che basti scrivere il proprio percorso lavorativo e aggiungere qualche competenza per ottenere visibilità. In realtà, LinkedIn premia i profili curati in ogni dettaglio. Questo significa che ogni sezione deve essere pensata con attenzione, dall’intestazione fino ai contenuti multimediali.

Le aree fondamentali su cui lavorare sono:
Titolo del profilo, per migliorare la visibilità nelle ricerche.
Sezione esperienze, per dimostrare competenze e risultati.
Competenze confermate dai collegamenti, per aumentare l’autorevolezza.
Immagini e contenuti multimediali, per rendere il profilo più interessante.

Nome e Titolo del Profilo

Il titolo è la prima cosa che gli utenti leggono e ha un impatto diretto sulla visibilità del profilo. Includere parole chiave pertinenti nel titolo aiuta a migliorare il posizionamento nelle ricerche. Ad esempio, invece di un generico “Consulente Marketing”, è più efficace usare “Consulente Marketing | Esperto SEO & Digital Strategy” per intercettare ricerche più specifiche.

Un altro aspetto da non sottovalutare è l’URL del profilo. LinkedIn genera automaticamente un link con numeri e caratteri casuali, ma modificarlo lo rende più professionale e più semplice da condividere.

📌 Esempio di URL ottimizzato:
linkedin.com/in/luisa-liccardo-1234567
linkedin.com/in/luisaliccardo-socialmediamanager

Quando l’URL è già occupato, si può aggiungere un termine legato al settore, come “marketing”, “digital” o “consulting”.

Seo Social

Sezione “Esperienze” e “Competenze

L’area dedicata alle esperienze è un punto strategico per integrare parole chiave. Oltre alla descrizione del ruolo e delle responsabilità, è utile inserire termini che riflettano le competenze principali e il settore di riferimento. Una descrizione generica non garantisce un buon posizionamento, mentre un testo dettagliato e ottimizzato migliora la leggibilità e l’indicizzazione.

Le competenze ricoprono un ruolo importante, perché LinkedIn le utilizza per classificare i profili nei risultati di ricerca. È consigliabile selezionare quelle più rilevanti per la propria attività e richiedere conferme da parte dei collegamenti per aumentarne il valore.

Ecco dei consigli per ottimizzare questa sezione:
✔ Scegliere le competenze più rilevanti per la propria attività.
✔ Impostare 3 competenze principali, che compariranno in evidenza.
✔ Chiedere conferme a clienti e colleghi per rendere il profilo più affidabile.

Esempio di competenze per un Social Media Manager:
Lista generica:

  • Comunicazione
  • Social Media
  • Marketing

Lista più mirata:

  • Social Media Strategy
  • Content Marketing
  • LinkedIn Ads

Le competenze generiche non aiutano a emergere, mentre quelle più specifiche aumentano la possibilità di essere trovati da chi cerca un professionista con quell’esperienza.

Ottimizzazione delle immagini e dei contenuti multimediali su Linkedin

Molti trascurano l’importanza delle immagini e degli allegati nel miglioramento del posizionamento. Aggiungere un alt text descrittivo ai contenuti visivi permette ai motori di ricerca di indicizzarli correttamente. Questo non solo migliora l’accessibilità, ma aumenta anche le probabilità di essere trovati attraverso le ricerche visive su Google. Lo stesso vale per i documenti in pdf, il nome del documento deve essere scelto in modo strategico puntando su parole chiave strategiche.

Inserire foto di qualità e contenuti pertinenti trasmette professionalità e migliora l’esperienza degli utenti che visitano il profilo.

🔹 Foto profilo e copertina
✔ La foto profilo deve essere chiara, professionale e ben illuminata.
✔ La copertina può contenere elementi visivi che richiamano il settore di appartenenza.

🔹 Nomi dei file e indicizzazione delle immagini
LinkedIn non permette di aggiungere descrizioni alternative alle immagini, ma è possibile ottimizzarne il nome prima del caricamento.

📌 Esempio:
foto1.jpg
luisa-liccardo-social-media-manager.jpg

Anche i contenuti multimediali hanno un ruolo importante. LinkedIn permette di caricare documenti, video e link esterni nella sezione “In primo piano” e nelle esperienze lavorative.

📌 Perché aggiungere contenuti multimediali?
✔ Rende il profilo più ricco e interessante.
✔ Aumenta il tempo di permanenza sulla pagina.
✔ Permette di mostrare progetti e lavori svolti.

Creare contenuti ottimizzati su LinkedIn: articoli Pulse, newsletter e post brevi

Pubblicare contenuti originali e di qualità su LinkedIn è uno degli strumenti più efficaci per rafforzare la propria reputazione professionale, aumentare la visibilità all’interno del social e migliorare il posizionamento sui motori di ricerca come Google. LinkedIn offre diversi strumenti e formati editoriali, ognuno con peculiarità specifiche e potenzialità differenti, da usare in maniera strategica.

Articoli approfonditi con LinkedIn Pulse

Gli articoli su LinkedIn vengono pubblicati tramite LinkedIn Pulse, una piattaforma editoriale integrata direttamente nel profilo personale di ciascun utente. Pulse nasce come servizio indipendente, acquisito da LinkedIn nel 2013 e poi completamente integrato nel social network.

La forza di Pulse sta nella possibilità di creare contenuti approfonditi, ben strutturati e professionali, direttamente collegati al tuo profilo personale. L’editor di Pulse consente infatti di pubblicare testi formattati con cura, immagini, video embedded e link esterni, così da offrire una vera esperienza editoriale senza la necessità di gestire un sito personale o un blog esterno.

I vantaggi principali degli articoli Pulse sono due: da un lato, la possibilità di intercettare rapidamente un pubblico ampio e qualificato, già presente sulla piattaforma LinkedIn, dall’altro, l’opportunità di beneficiare di una rapida indicizzazione degli articoli su Google, aumentando quindi anche la visibilità esterna del contenuto.

Newsletter su LinkedIn per fidelizzare il pubblico

Le newsletter di LinkedIn utilizzano lo stesso editor di Pulse, ma si differenziano dagli articoli singoli perché puntano a costruire una comunicazione regolare e continuativa con i lettori. Quando gli utenti decidono di iscriversi alla tua newsletter, ricevono una notifica ogni volta che pubblichi un nuovo contenuto, generando così maggiore coinvolgimento e fidelizzazione nel tempo.

Un punto interessante è che i nuovi collegamenti ricevono immediatamente una notifica che li invita a iscriversi alla tua newsletter. Questo facilita ulteriormente la crescita del pubblico interessato e stimola la creazione di una community attiva e partecipe.

Attenzione ai contenuti duplicati

Per sfruttare al massimo articoli e newsletter su LinkedIn, devi prestare attenzione a non duplicare contenuti già pubblicati altrove. LinkedIn Pulse non dovrebbe essere considerato come un luogo dove riproporre articoli già presenti sul tuo blog o sito aziendale, perché questa pratica rischia di penalizzare il sito ufficiale a favore di LinkedIn, generando dispersione e riducendo il traffico qualificato verso il sito proprietario.

In altre parole, LinkedIn Pulse dovrebbe affiancare, arricchire e ampliare i contenuti del tuo sito principale, offrendo punti di vista complementari e approfondimenti specifici pensati appositamente per la piattaforma LinkedIn e per il suo pubblico professionale.

Post brevi (short form): immediati e SEO-friendly

Anche i post brevi sono importanti e vanno curati con attenzione. Sono la scelta migliore quando vuoi trasmettere rapidamente un messaggio chiaro e diretto, senza entrare troppo in dettaglio. Il formato ideale prevede una lunghezza tra le 400 e le 600 parole, organizzate in paragrafi brevi e strutturati per rendere la lettura più facile e stimolare interazioni immediate.

Dal punto di vista SEO è fondamentale inserire le parole più rilevanti del contenuto già nella prima riga del post, perché LinkedIn le utilizza per generare automaticamente il link del post stesso. È invece preferibile non inserire hashtag nella prima riga, poiché LinkedIn genera proprio dagli hashtag i link di riferimento, che potrebbero influenzare negativamente la visibilità e l’efficacia del contenuto.

Hashtag: io non li uso più!

Di recente, LinkedIn ha ridotto l’efficacia degli hashtag nel migliorare la visibilità dei post. Tuttavia, dal punto di vista SEO, gli hashtag condizionano il modo con cui viene generato il link dei post. Pertanto, se si decide di utilizzarli, è consigliabile farlo in modo strategico. Personalmente, ho scelto di smettere di usarli, seguendo il consiglio di Laura Copelli. Devo ammettere che non sono mai stata una grande fan degli hashtag, nemmeno quando erano più efficaci.

Fare strategia su LinkedIn

La vera efficacia nella presenza su LinkedIn consiste nel saper integrare tra loro tutte queste modalità editoriali. Sfrutta gli articoli Pulse per trattare approfondimenti mirati e aumentare la tua visibilità e credibilità professionale, utilizza le newsletter per instaurare un dialogo duraturo e coinvolgente con il tuo pubblico, e i post brevi per comunicazioni più immediate, frequenti e dirette.

Integrando queste strategie, LinkedIn diventa un punto di riferimento importante per la tua crescita professionale, aiutandoti ad aumentare costantemente la tua autorevolezza nel tempo.

Content strategy: come costruire una presenza autorevole su LinkedIn?

Una strategia di contenuti ben pianificata è alla base di una SEO efficace su LinkedIn. I contenuti long form, come guide, tutorial e articoli dettagliati, non solo aumentano il tempo di permanenza degli utenti sul profilo, ma generano anche un maggior numero di backlink, fondamentali per il posizionamento.

Diversi studi confermano che i contenuti approfonditi tendono a dominare i risultati di ricerca, perché offrono risposte più complete alle domande degli utenti. Proprio come avviene per i contenuti dei siti web.

È importante mantenere una pubblicazione costante, per costruire autorevolezza e fidelizzare il pubblico. Rispondere alle domande più frequenti del proprio target e offrire soluzioni ai problemi del settore. Altra cosa importante è interagire con i contenuti della propria rete e di pagine e profili interessanti per il nostro business. L’obiettivo non è solo attirare visitatori, ma trasformarli in contatti qualificati con un’interazione mirata, come messaggi o richieste di connessione.

I vantaggi dell’ottimizzazione SEO su LinkedIn

Implementare una strategia SEO su LinkedIn non si limita ad aumentare il traffico verso il proprio profilo o la pagina aziendale. Significa posizionarsi come punto di riferimento in un settore, intercettare il pubblico giusto e costruire una rete di contatti professionali di qualità. Ogni elemento, dai contenuti alle descrizioni del profilo, contribuisce a costruire una presenza solida e mirata, in grado di rispondere alle esigenze degli utenti e di generare nuove opportunità professionali.

Creare contenuti di valore aiuta a posizionarsi come punto di riferimento nel proprio settore e ad attirare lead qualificati.

  • I contenuti long form (guide, tutorial, articoli dettagliati) aumentano il tempo di permanenza degli utenti sul profilo e migliorano l’indicizzazione.
  • Pubblicare con costanza rafforza l’autorevolezza e rende il profilo più visibile.
  • Rispondere alle domande del pubblico favorisce l’engagement e la crescita della rete di contatti.

L’obiettivo non è solo attirare visitatori, ma convertirli in connessioni e potenziali clienti attraverso un’interazione mirata.

Come fare keyword research per LinkedIn

Fare keyword research per LinkedIn richiede una comprensione profonda del funzionamento della piattaforma e di ciò che gli utenti cercano davvero.

Il motore di ricerca di LinkedIN non è semantico

LinkedIn, a differenza di Google, non è basato su una ricerca semantica e non interpreta l’intento dell’utente. Questo significa che il posizionamento interno dipende soprattutto dall’uso strategico delle parole chiave esatte.

Per individuare queste parole chiave, è necessario utilizzare la barra di ricerca di LinkedIn, digitando termini che ipotizziamo siano rilevanti per il nostro target, e osservare le keyword suggerite automaticamente.

Una volta identificate queste parole chiave, bisogna inserirle nei punti strategici del profilo come la headline, il sommario, e le sezioni dedicate a esperienze e competenze. Questo consentirà al nostro profilo di comparire nelle ricerche interne di LinkedIn e aumentare visibilità e engagement.

Scegliere le parole chiave per articoli, newsletter e post di LinkedIn

Quando vogliamo che i nostri contenuti LinkedIn come post, articoli o newsletter siano visibili anche nelle ricerche di Google, dobbiamo adottare una strategia più evoluta, che supera il semplice concetto di volume di ricerca e keyword density.

La keyword research moderna implica uno studio dettagliato dell’intento di ricerca degli utenti (search intent). Bisogna capire perché un utente cerca una determinata keyword e quale sia il suo reale bisogno informativo.

Oggi gli utenti non inseriscono solo singoli termini, ma fanno domande dirette e molto specifiche ai motori di ricerca. È fondamentale quindi focalizzare la keyword research proprio sulle domande che le persone pongono a Google. Queste domande, spesso informative o transazionali, ci permettono di capire meglio l’intento dell’utente e creare contenuti pertinenti e utili.

Question Explorer di SEOZoom

Per scoprire con precisione quali sono le domande più frequenti degli utenti possiamo sfruttare uno strumento avanzato come il Question Explorer di SEOZoom. Questo tool innovativo identifica tutte le domande reali degli utenti che Google mostra nei box “Le persone chiedono anche”, e ci fornisce immediatamente indicazioni su volumi di ricerca, intenti correlati e concorrenza presente su ogni domanda.

Usando questi dati possiamo creare articoli LinkedIn o newsletter che rispondono direttamente e chiaramente a questi bisogni degli utenti, ottenendo così un doppio vantaggio: posizionamento interno su LinkedIn e visibilità organica nelle SERP di Google.

Opportunità Social di SEOZoom

Una risorsa fondamentale per collegare il mondo dei motori di ricerca con i social è rappresentata anche dalla risorsa Opportunità Social di SEOZoom. Questa funzione di SEOZoom è uno strumento avanzato progettato per aiutare i professionisti del marketing digitale a identificare le parole chiave in cui i contenuti provenienti dalle piattaforme social dei nostri competitor, come YouTube, Facebook, Instagram e Pinterest, competono direttamente nei risultati organici di Google.

Questa funzionalità consente di individuare le keyword su cui è vantaggioso creare contenuti social, aumentando la probabilità di apparire sia nei risultati di ricerca che sulle piattaforme social stesse.

Utilizzando Opportunità Social, è possibile anticipare trend e argomenti che generano interesse e coinvolgimento tra gli utenti, permettendo di creare contenuti capaci di catturare immediatamente l’attenzione del pubblico e posizionarsi strategicamente prima che altri concorrenti sfruttino lo stesso trend. Questo tipo di analisi consente di scoprire keyword emergenti e argomenti caldi da inserire in post, articoli e newsletter, aumentandone così l’interazione e la diffusione spontanea.

Inoltre, Opportunità Social offre un’analisi dettagliata delle SERP di Google, evidenziando le parole chiave per le quali i contenuti social sono particolarmente rilevanti. Questo permette di sviluppare strategie di content marketing multicanale più efficaci, integrando la presenza sui social media con l’ottimizzazione per i motori di ricerca.

Leggi come usare SEOZoom per l’ottimizzazione dei motori di ricerca

Come fare Keyword research con strumenti gratuiti

Anche chi non ha accesso a SEOZoom o ad altre piattaforme a pagamento, può comunque applicare una strategia efficace di keyword research.

Un metodo semplice e gratuito è utilizzare la funzione di completamento automatico di Google, digitando termini o domande correlate al proprio settore e prendendo nota delle query suggerite. Un altro strumento gratuito è Google Trends, che permette di verificare quali argomenti o keyword stanno acquisendo interesse nel tempo, aiutando così a intercettare trend emergenti. Infine, osservare direttamente le SERP di Google per individuare quali domande compaiono nei box “Le persone chiedono anche” è una buona pratica che consente di capire gli intenti più comuni e creare contenuti mirati.

Per massimizzare i risultati e ottenere il meglio dai due mondi – LinkedIn e Google – è importante integrare le due strategie di keyword research. Una buona pratica è partire dalla ricerca avanzata (usando SEOZoom, Google Trends o la ricerca diretta su Google), individuare le domande più rilevanti, utilizzare queste domande come titoli o spunti per creare contenuti articolati e approfonditi su LinkedIn. In questo modo i contenuti saranno performanti sia su LinkedIn (con engagement elevato e crescita della community) sia nelle ricerche Google (con un posizionamento SEO di valore).